Con il titolo di “CALL ME BY MY NAME” Ricciardiello propone una selezione di immagini, le più rappresentative, prodotte in circa 15 anni di carriera che lo hanno visto lavorare come fotografo e art director di moda con lo pseudonimo di Fabio Costì. Le immagini sono estrapolate da progetti editoriali e di advertising, commissionate da magazine e aziende di settore.
Ha inaugurato il 14 novembre 2019, presso lo studio RWZH di Monaco di Baviera, la mostra fotografica di Fabio Ricciardiello che ha come titolo “CALL ME BY MY NAME”.
La mostra vuole essere una retrospettiva che racchiude una selezione di 23 immagini che Fabio Ricciardiello ha realizzato, usando lo pseudonimo di Fabio Costì ,nell’arco di 15 anni di lavoro nella veste di fotografo e art director di moda. Le immagini selezionate, nate da commissioni editoriali, ADV e sviluppate per le stampe della capsule collection del 2015, vivono in questa mostra una nuova vita grazie alla stampa FineArt su carta cotone permajet portrait white che ha impreziosito ed esalato le foto.
Le stampe che hanno come formato 30×40 e 60×40 per la selezione editoriale e ADV, 50×70 e 70×100 per le immagini realizzate per la capsule collection, sono state esposte “nude”, per esaltare ulteriormente la stampa e il supporto cartaceo e affisse alle pareti mediate clips e catene di metallo, per suggerire allo spettatore un rimando a quelle che erano le cabine di stampa analogica. La scelta di esporre le immagini prive di supporto è stato altresì funzionale per permettere alla carta di incurvarsi, così da creare una tridimensionalità dell’immagine e del supporto, tridimensionalità molto cara e vicina al lavoro scultoreo di Ricciardiello.
“Negli ultimi due anni mi sono preso una pausa dalla fotografia di moda perché avevo bisogno di trovare un nuovo approccio fotografico, più artistico e di riprendere a fare scultura. Ho provato a fare una selezione dei miei lavori fotografici degli ultimi 15 anni, quelli per me più rappresentativi accorgendomi prima di tutto che alcuni lavori di almeno 10 anni fa, erano ancora molto attuali e che stavo cercando un approccio artistico nella fotografia senza accorgermi che quell’approccio l’ho sempre avuto perché sono un artista e quindi i miei occhi sono da sempre influenzati da quello che ho sempre amato. L’arte.
E’ il mio diario dei ricordi, la mia visione della moda. Non c’è nulla di inedito a parte la mia veste”
Fabio Ricciardiello
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